Born 1979, Rijeka, Croatia
Folded Memories and Fragments of Family Histories Handkerchief textiles and wooden box
Tra gli oggetti di mio padre, ho conservato un orologio piuttosto economico e diversi fazzoletti vecchio stile con evidenti segni d'uso. Li ho tenuti per molto tempo senza avere un'idea chiara di cosa farne. Durante il periodo di lockdown nel 2020, li ho presi e ho iniziato a tessere testi sulla stoffa, contemplando l'idea di un rifugio come spazio mentale. Questo mi ha fatto riflettere sulla complessità delle relazioni umane, sul profumo della memoria, su persone da tempo scomparse e su periodi di vita dimenticati. Il fazzoletto, come oggetto ormai superato, spesso troppo usato e abbandonato nel fondo dell'armadio, è di per sé una bella metafora. La Stoffa è piena di cicatrici e bordi rotti, che portano tracce di mani e volti, abitudini ed emozioni. Tessere linee sulla fragile stoffa si è rivelato il mezzo perfetto di comunicazione, alla ricerca di parole all'interno degli oggetti che sono rimasti, intrecciandoli con i fili del materiale. Dato che avevo solo alcuni fazzoletti di mio padre, in seguito ho iniziato a raccogliere oggetti e a ripensare agli artefatti donati,intrecciando ricordi di amici e familiari, immaginando connessioni, cercando parole nello "spazio intermedio". Verso la fine della vita, quando non potevano più lavorare, i miei nonni si sono sforzati di plasmare la loro vita in una storia che potessero lasciare come eredità. Avevano il bisogno di raccontare i ricordi degli eventi che avevano segnato la loro vita e quella delle persone loro vicine (genitori, parenti, vicini...). All'inizio ho ascoltato tutto ciò come aneddoti marginali di tempi da tempo persi, ma alla fine ho cominciato a scoprire molte somiglianze con gli eventi attuali e con le crisi contemporanee. Parlavano di persone comuni alle prese con le realtà della guerra, con traumi da rifugiati, con la povertà del dopoguerra, con lavori mal retribuiti che assomigliano alle condizioni lavorative feudali, di una vita segnata dalle quotidiane lotte esistenziali, dalle ingiustizie, dalle illusioni e dall'incapacità di far fronte a sistemi sociali ed economici instabili. Le conversazioni hanno cambiato irreversibilmente il mio senso del tempo e sembrava che stessi raggiungendo il futuro, cercando di capire storie familiari ormai passate. Alla fine ho cominciato a intrecciare frammenti di conversazioni sui fazzoletti usati e consumati che erano rimasti di mio nonno, usando parole maldestre e semplici con cui venivano raccontate le storie. La stoffa del fazzoletto è piena di cicatrici, tracce di mani e volti, abitudini ed emozioni e porta già con sé una storia. Aggiungendo una traccia di pensieri nella stoffa logorata, stabilire una comunicazione con il tempo vissuto, riconoscendo parole negli artefatti. Ana Vivoda è nata nel 1979 a Fiume. Nel 2002 si è laureata presso il Dipartimento di Belle Arti della Facoltà di Filosofia dell'Università di Fiume, ha completato i suoi studi post-laurea (Studi di Progetto) presso la Royal University College of Fine Arts di Stoccolma, Svezia, ha concluso gli studi di dottorato presso l'Accademia di Belle Arti di Zagabria, Croazia. Lavora come Professore Ordinario presso l'Università di Zara. La sua pratica artistica coinvolge installazioni di stampa e disegno, nonché libri d'artista che trattano questioni legate all'identità, al femminismo e all'ambiente, mentre i suoi progetti educativi nell'ambito delle arti incoraggiano aspetti collaborativi e partecipativi dell'arte. Ha tenuto undici mostre personali (in Croazia, Spagna, Serbia) e ha partecipato a numerose mostre collettive in patria e all'estero (Polonia, Cina, Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Taiwan, Francia, Giappone, Spagna, Argentina, Portogallo,Armenia ed Egitto). Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il Premio del Gabinetto di Grafica della HAZU (Accademia delle Scienze e delle Arti Croata) al 3° Triennale di Grafica Croata, il Premio al 2° Festival Internazionale di Incisione Contemporanea, Bilbao, Spagna, la Menzione d'Onore al Biennale Internazionale di Incisione Jose Guadalupe Posada, Messico, il Premio al 8° Splitgraphic, Spalato, Croazia, il Premio al 52° Salone di Zagabria, Zagabria, Croazia.