Born in 1985 Rome, Italy.
Morgana - Masked in Captivity - The Alchemist’s Garden
Savina Capecci, pittrice e docente, vive a Pordenone e si è formata artisticamente a
Venezia.
Dopo la laurea in Economia e Commercio Internazionale e dei Mercati Valutari a Trieste,
ottiene il Diploma di Laurea di II livello, indirizzo Pittura,
all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2017.
Ha esposto sia in Italia che all’estero (Germania, Polonia, Austria, Malta) e come
finalista di numerosi concorsi artistici tra cui il Premio Mestre di Pittura,
Malamegi Lab Prize Venezia, EneganArt Firenze, Concorso di Pittura Dario Mulitsch
Gorizia, Premio Catel Roma, Premio Arte Cairo Mondadori Milano, Fresh
Legs Berlino. Nel 2023 partecipazione alla Mdina Contemporay Art Biennale, Cathedral
Solo exhibitions:
2024 upcoming: 13-28 Jan. "Private Stage", Casa del Musichiere, Moriago della Battaglia
(Tv), curated by L.Gava
8 Aug - 29 Sept. ZUGanglicheKUNST gallery, Portschach am Worthersee, Austria
2023 "Dancing with uncertainties" Palazzo Ragazzoni, Sacile curated by F. Dell'Agnese
2020 "The Alchemists"Garden , Zenari Civic Museum of Natural History, Pordenone,
curated by F. Dell'Agnese.
2017 "Transgenic Attack", two-person show, Atelier der Stadt, Klagenfurt
MORGANA
La parete di fondo, anche se vi si disegna contro il profilo rassicurante della testiera,
sembra proiettare le ragazze e il loro giaciglio in un insondabile respiro
di cipria. Il miraggio di un cielo, forse; la vuota impronta di un futuro.
D’altronde in questa camera incantata tutto si moltiplica e perde sostanza: i piedi – troppi
–, i corpi, gli anelli che immaginiamo li fascino di tessuto, ma che – uno sopra l’altro
come strati geologici – congelano sotto i nostri occhi le forme di donna.
Siamo persi sull’orizzonte ambiguo di una Fata Morgana, e il gesto simmetrico delle mani
femminili – allungate con eguale naturalezza a cogliere fra le dita il concreto e il surreale
– ci stordisce nel suo ipnotico silenzio. L’illusione di galleggiare in altre dimensioni, anche
nell’era digitale, può depositarsi sulla tela con un arcaico pennello.
MASKED IN CAPTIVITY
Anche per oggi non si nuota ...
La pinna al piede, languidamente calzata come una scarpetta di cristallo, non servirà alla
fanciulla né per il ballo di gala né per tornare in acqua. Quelli sono solo sogni, da fare ad
occhi aperti e con la maschera indosso, perché il tempo sospeso che la ragazza sta vivendo
le riserva ancora una stranita attesa fuori dal suo elemento, sigillata in una bolla d’aria
dorata e silenziosa. La realtà, in cui lei vorrebbe reimmergersi, rimane dall’altra parte del
tubo, con i suoi profumi e i suoi rumori.
THE ALCHEMISTS' GARDEN
Il Giardino delle Alchimiste ha come perno il fiorire di infinite corolle sul tessuto di un
abito, il cui sinuoso brulichio si ribalta a tratti in un fitto reticolo geometrico. Sembrano
quasi due vestiti diversi, come due e differenti appaiono le donne che quell’abito avvolge.
Ma in un contesto alchemico, votato alla trasformazione, il dato concreto sfugge sempre
alla normalità: l’anatomia delle ragazze – come i volumi degli sgabelli/sedie che le
circondano – rimane ambigua e tra i fiori ce ne sono alcuni, tripetali, che osservati da
vicino rivelano l’anima radioattiva di un segnale di pericolo.